I programmi Geolife adottati dall'azienda agricola Bangerter in Svizzera per una coltivazione della patata senza sostanze chimiche

In un articolo del 1999 su PNAS, Charles Frink ha osservato che "l'aumento dell'uso di fertilizzanti associato all'aumento del consumo alimentare è stato descritto come esponenziale e ha sollevato preoccupazioni per l'inquinamento delle acque e la conseguente metaemoglobinemia e ipossia. Ha inoltre sollevato preoccupazioni per il riscaldamento dell'effetto serra e l'alterazione del ciclo globale dell'azoto, e quindi della produzione primaria e della diversità della vegetazione. L'uso di fertilizzanti chimici è sempre una necessità, tuttavia, per la forma chimica che hanno, questi fertilizzanti sono anche agenti biocidi, uccidendo alcuni elementi nel suolo, come i microrganismi, che potrebbero trasformarli in elementi immediatamente assorbibili dalle colture. La distruzione di questi microrganismi benefici crea anche le condizioni per lo sviluppo di agenti patogeni nel terreno, aumentando così la necessità di prodotti fitosanitari inquinanti. Tutto ciò ha un impatto diretto sulla produttività e sulla qualità, poiché l'intera catena alimentare delle colture può risentirne. Bioma ha sviluppato nuove soluzioni completamente naturali, da utilizzare una volta all'anno all'inizio della stagione agricola, che permettono al microbioma del suolo di svilupparsi rapidamente, nel giro di poche settimane, e di trasformare e fornire immediatamente elementi nutritivi alle colture. È stato dimostrato in diversi studi che le soluzioni riducono i fertilizzanti chimici di almeno il 50%, aumentando al contempo la qualità e la quantità della produzione. La teoria alla base della soluzione è che quando nel terreno c'è una microbiologia equilibrata che trasforma gli elementi, allora il 50% delle dosi di fertilizzante è sufficiente.